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BASSANO DEL GRAPPA | LE BARUFFE IN COALIZIONE, IL GRANDE CENTRO E LA POLITICA DEI DUE FORNI

13/03/2024 BASSANO DEL GRAPPA – Si fa sempre più complicata la trattativa nel centrodestra per il candidato sindaco, e lo strappo è dietro l’angolo || Caro diario, oggi è stata una giornata piena di colpi di scena e di smentite, di telefonate e di incontri, di cose raccontante che poi non erano vere e di cose non dette che magari si concretizzeranno nei prossimi giorni. Ecco, potrebbe iniziare così un diario quotidiano su quanto sta accadendo in seno al centrodestra sulle due rive della Brenta, ma alla fine resta poco da scrivere. Ovvero che si allontana ogni giorno di più la possibilità di una coalizione che ricalchi alle comunali di giugno l’attuale assetto di governo della città. Fratelli d’Italia e Lega non vanno più d’accordo e le bordate del segretario cittadino del Carroccio Andrea Viero contro Elena Donazzan e contro i veti e i legacci che sarebbero stati imposti dall’alleato sono solo un sintomo di questo malessere. Forza Italia l’ha già detto, che non intende tornare sui propri passi e quindi resta sempre buona l’ipotesi di una coalizione di centro guidata da Mariano Scotton, ma è più plausibile che il grande centro in salsa bassanese segua il candidato scelto dalla Lega. Che poi nessuno abbia la minima idea di chi possa essere, questo è un altro paio di maniche. E non si sa neppure dove potrebbe andare a pescare questo centro per allargarsi, posta la distanza quasi incolmabile con il partito di Giorgia Meloni. E qui torna utile un vecchio modo di dire coniato addirittura de Giulio Andreotti, che parlò della politica dei “due forni” ricordando come la Dc potesse andare a rifornirsi di pane – pardon, alleanze – a sinistra o a destra. Ecco, oggi a Bassano uno dei due forni è il gruppo guidato da Roberto Marin, che avrebbe incassato l’appoggio di Azione nelle scorse ore, e l’altro è Italia Viva, il cui portabandiera è Gianni Castellan. Un po’ troppo fuori mano le panetterie – passateci la metafora – di Roberto Campagnolo, Gianni Zen e Paolo Retinò, idem per l’altro lato dell’arco costituzionale. Questa è la politica dei due forni applicata ai giorni nostri. “E se il centro prendesse pane da entrambi i forni (Servizio di Ferdinando Garavello)


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