26/03/2024 BASSANO DEL GRAPPA – Situazione esplosiva a Bassano, dove è ormai imminente l’ufficializzazione della candidatura della sindaca leghista Elena Pavan con Fratelli d’Italia. Una scelta che aprirebbe scenari mai visti in città || Tante sorprese e pochi ramoscelli d’ulivo per le feste pasquali in salsa bassanese. E c’è pure poco da festeggiare, visto che parliamo del momento estremamente complesso che sta vivendo la politica cittadina. Ricapitoliamo: su una sponda della Brenta siedono i candidati Roberto Campagnolo, Gianni Zen e Paolo Retinò, con una situazione che sembra ormai definitiva. Sull’altra sponta, o mal che vada sul ponte inteso come simbolo dei moderati, restano Roberto Marin che ha incassato anche il sostegno di Azione, e Nicola Finco con Lega, Forza Italia, Democrazia Cristiana e Italia Viva. E poi ci sono Elena Pavan e Fratelli d’Italia, che sembrano ormai a un passo dall’ufficializzazione di un nuovo percorso assieme. E proprio questo dettaglio – mica da poco – apre una serie di domande e scenari che potrebbero cambiare completamente i prossimi due mesi e mezzo di vita bassanese. E magari anche un po’ più in là dei confini della Pedemontana, a dirla tutta. Già, perché se Pavan dovesse candidarsi con la sua civica supportata dal partito di Giorgia Meloni scatterebbe subito il cartellino rosso della Lega. Espulsione immediata e tanti saluti. Ma a questo punto cosa accadrebbe al governo cittadino, dove la sindaca è il tratto d’unione di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia? L’Amministrazione potrebbe cadere vittima di colpi incrociati, fra minacce di ritiro delle deleghe agli assessori un tempo alleati e in futuro nemici, espulsioni, ipotesi di sfiducia e molto altro ancora. Oppure i nuovi avversari potrebbero rimanere al governo della città fino all’ultimo minuto, ma con questo assetto se ne vedrebbero di certo delle belle. Di sicuro al momento c’è solo che Elena Pavan non ha comunicato nulla al partito, che a sua volta l’ha bocciata scegliendo come candidato il vicepresidente del consiglio regionale. Una bocciatura che, fanno sapere fonti leghiste, avrebbe ben poco di politico e sarebbe basata più sulla gestione della città nell’ultimo quinquennio. Insomma, la campagna elett (Servizio di Ferdinando Garavello)


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