27/04/2024 MAROSTICA – Chiesa di Crosara. Una folla per l’ultimo saluto a Daniele Marcon, l’artista malato di Sla che dipingeva con la forza dell’amore. || Dipingeva la bellezza attraverso la forza dell’amore. Erano in tantissimi alla chiesa di Crosara a Marostica, per l’ultimo saluto a Daniele Marcon, l’artista guerriero, che ormai da 16 anni, combatteva a colpi di pennello e colori la Sla. Una malattia diagnositica nel 2008 dopo un viaggio di ricerca artistica e spirituale in india, che lo aveva piano piano paralizzato. Ma Daniele non si è mai arreso. Per sua moglie Sonia, per sua figlia Sofia, per tutti gli amici e per la sua sua arte. I suoi occhi, l’unica parte ancora mobile del corpo, sono diventati le sue mani sapienti. Daniele infatti dipingeva con il suo sguardo. Con l’aiuto del padre ceramista, dirigeva un computer, realizzando così le sue tele. Geometrie ma soprattutto colori. La prima esposizione nel 1986 al museo civico di Nove, l’ultima un anno fa, nella restaurata Chiesa di San Giovanni a Bassano, un percorso artistico fatto luce, sfumature ma soprattutto speranza. Lele, così lo chiavano gli amici più stretti, lottava ogni giorno per la vita e per rendere la dasabilità un punto di ripartenza, sfidando i limiti del possibile. Ha lottato fino all’ultimo Daniele Marcon, prima di spegnersi giovedì nella sua casa di Marostica, a soli 58 anni. E come scrivono i suoi cari, amava i fiori e ogni coaa bella Daniele, ora è finalmente libero di volare fra i suoi colori. (Servizio di Sharon Di Carlo)
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