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FARA VICENTINO | RICHIESTA L’ARCHIVIAZIONE PER LA SPARATORIA: FU LEGITTIMA DIFESA

03/07/2024 FARA VICENTINO – A un anno dalla sparatoria di Fara il sostituto procuratore di Vicenza chiede l’archiviazione per il carabiniere che ha ucciso il 28enne marocchino || A più di un anno da quella tragica vicenda arriva una svolta nell’inchiesta sulla sparatoria di Fara nella quale è morto un marocchino di 28 anni e un agente della polizia locale è rimasto ferito in modo gravissimo: il sostituto procuratore ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a carico di Stefano Marzari, il vicebrigadiere dei carabinieri che aveva sparato a Soufiane Bougara. Il militare infatti avrebbe agito per legittima difesa. Andrebbe così a decadere l’ipotesi di reato per omicidio commesso per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi, visto che per la procura berica il militare avrebbe fatto fuoco per proteggere sé stesso e gli agenti della locale intervenuti per disinnescare una situazione drammatica. I fatti risalgono al 24 aprile dell’anno scorso, quando il marocchino era stato visto correre scalzo per le strade di Colceresa, vestito con una tunica. L’uomo gridava frasi in arabo e aveva danneggiato alcune auto parcheggiate lungo la strada, i cui proprietari avevano chiamato i carabinieri. Una pattuglia dei militari di Thiene aveva intercettato il giovane a Fara, ma i tentativi di fermarlo e calmarlo erano andati a vuoto. Ne era nata una colluttazione, durante la quale il marocchino era riuscito in qualche modo a sottrarre la pistola a uno dei militari. A questo punto la situazione era diventata incontrollabile e il nordafricano aveva sparato alcuni colpi che avevano raggiunto Alex Frusti, l’agente della polizia locale accorso per dare supporto ai carabinieri. Marzari aveva sparato a Boubagara, uccidendolo, mentre l’agente ferito se l’è cavata per miracolo. Resta comunque ignota la causa dello stato di agitazione del marocchino, la cui autopsia non ha evidenziato la presenza di sostanze alcoliche o stupefacenti. Il ventottenne era stato raggiunto da sei colpi, dei quali tre ritenuti mortali. (Servizio di Ferdinando Garavello)


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