03/07/2024 BARBARANO MOSSANO – Marmolada, a due anni dalla tragedia in cui persero la vita 11 alpinisti. Uno dei sopravvissuti al dramma, Riccardo Franchin, ricorda i suoi compagni di cordata che non ci sono più: «Per mantenere vivo il loro ricordo continuerò a portare avanti la passione per la montagna» || «Il miglior modo per tener vivo il loro ricordo, per me è continuare a portare avanti la passione per la montagna». Le parole di Riccardo Franchin a due anni dalla tragedia, il distacco del seracco che travolse e spezzò, sotto una valanga di ghiaccio e pietrame, la vita di 11 persone: 8 veneti. Tre dei quali i suoi compagni di cordata, la guida alpina Paolo Dani, Filippo Bari il cui selfie scattato davanti alla montagna divenne simbolo della tragedia, e il più giovane di tutti gli alpinisti travolti Nicolò Zavatta, come Riccardo, di Barbarano Vicentino, che ha trasmesso alla comunità un’eredità di amore per l’ambiente onorata e coltivata oggi dall’impegno dei suoi amici. Evento che ha lasciato una cicatrice indelebile, a livello nazionale, e che oggi viene celebrato a Trento con un minuto di silenzio osservato in Consiglio Provinciale e con una messa di commemorazione delle 11 vittime, a Canazei. Ma oltre alla vicinanza alle famiglie, il ricordo dell’assessore regionale Gianpaolo Bottacin è andato all’impegno profuso dai soccorritori – Intervistati RICCARDO FRANCHIN (Sopravvissuto alla tragedia della Marmolada), CRISTIANO PRETTO (Sindaco di Barbarano Vicentino), GIANPAOLO BOTTACIN (Assessore Regionale alla Protezione Civile) (Servizio di Luisa Bertini)


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