09/07/2024 BORGORICCO – Resta in carcere Tari Ardair il 33enne albanese che venerdì ha sequestrato una 26enne sua connazionale e il suo bambino, il giudice ha convalidato l’arresto. Intanto poche ore fa i carabinieri hanno ritrovato il coltello utilizzato per minacciare di morte la donna || E’ stato ritrovato questa mattina dai carabinieri di Borgo Valsugana nella zona di Valbrenta il coltello utilizzato da Tari Ardair per sequestrare lo scorso 5 luglio per ore una 26enne connazionale con cui aveva avuto una relazione e il figlioletto della donna. Ieri a Trento, il 33enne albanese è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari per l’udienza di convalida. Il barbiere di Silea è rimasto in silenzio non ha fornito spiegazioni. Il giudice ha convalidato la custodia cautelare in carcere e ha chiesto il trasferimento del fascicolo di indagine alla Procura di Padova competente per territorio. Ardair ha sequestrato la donna a Borgoricco e poi ha iniziato la fuga fino a Grigno in provincia di Trento dove è stato fermato dai carabinieri che li avevano seguiti dopo l’allerta lanciata dal marito della 26enne. Tari Ardair difeso dall’avvocata del foro di Treviso Sara Scattolin era già stato condannato per atti persecutori nei confronti della 26enne ed era uscito di prigione lo scorso primo maggio. Al suo legale che ha incontrato in carcere a Trento prima dell’udienza di convalida del fermo avrebbe detto di non aver mai avuto intenzione di uccidere la donna, il 33enne però era ossessionato dalla donna, non aveva mai accettato la fine della relazione e aveva anche piazzato dei gps sotto la sua auto. Nella sua macchina aveva fascette da elettricista usate per immobilizzarla, una mazza da baseball. Il coltello con cui ha minacciato la 26enne lanciato in un’area boschiva lungo la Valsugana era l’unico a mancare all’appello, ma dopo il ritrovamento da parte dei carabinieri le indagini proseguono. (Servizio di Valentina Visentin)


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