16/05/2025 MESTRE – Per la prima volta una sentenza di tribunale ha riconosciuto il nesso di causa tra le condizioni di lavoro di un ex dipendente della Miteni e la malattia che lo ha ucciso. Soddisfazione della CGIL: «E’ un punto di svolta» || Dalla sede di Mestre la CGIL del Veneto esulta per una sentenza che viene definita “storica” e che secondo il sindacato mette un punto fermo sul tema dei danni alla salute dei lavoratori provocati dall’esposizione al Pfas. Il Tribunale di Vicenza ha infatti accertato la natura professionale della malattia che provocò il decesso di un ex dipendente della Miteni, condannando l’INAIL ad erogare le prestazioni dovute.Il Patronato Inca-Cgil ha assistito i familiari dell’ex lavoratore, impegnato nel sito produttivo dal 1979 al 1992, e deceduto nel 2014 a causa di un carcinoma uroteliale. Inoltrata nel 2019, la domanda di riconoscimento della malattia professionale era stata respinta dall’Inail.La sentenza è di primo grado, e pur nella sua importanza rappresenta solo un primo capitolo. Vi sono infatti altre denunce pendenti e pratiche di riconoscimento aperte con l’Inail. Ma per la CGIL ci si trova comunque di fronte ad un passaggio fondamentale per la tutela e il riconoscimento dell’eventuale danno subito anche da altri lavoratori esposti a queste sostanze senza il rispetto delle norme di sicurezza e senza adeguati dispositivi di protezione. – Intervistati MARA CARLIN (RESPONSABILE DANNI ALLA SALUTE INCA CGIL VENETO), GIAMPAOLO ZANNI (COORDINATORE SALUTE E SICUREZZA CGIL VENETO), SILVANA FANELLI (SEGRETERIA CGIL VENETO) (Servizio di Filippo Fois)


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