21/05/2025 BASSANO DEL GRAPPA – Gli espropriati del piano Mar lanciano un appello al Comune perché si trovi una soluzione a un problema che dura da decenni: gli espropri sono fermi, così pure i pagamenti. Ma loro pagano le tasse e perdono opportunità. || Lo stallo del piano Mar blocca lo sviluppo di un quadrante di grande importanza per le immediate vicinanze del centro di Bassano del Grappa: una vicenda iniziata molti anni fa e mai condotta in porto tiene letteralmente in scacco una fetta di terreni, case e capannoni interessata dall’ormai celebre piano particolareggiato area Parolini. Il tema è di quelli che fanno rizzare i capelli in testa ai bassanesi, sopratutto a quelli che sono rimasti invischiati nel mastice delle carte, dei ricorsi e delle sentenze del tribunale amministrativo. Già, perché c’è un pugno di proprietari di terreni ed edifici che sono stati espropriati addirittura nel 2012 che aspettano di sapere come andrà a finire questa storia. Ogni amministrazione sembra avere in mano la soluzione definitiva, poi invece…Il signor Costa, come gli altri espropriati del piano Mar, attende da anni una soluzione a un problema che non ha creato lui e sul quale sta letteralmente pagando gli interessi. Già, perché nelle scorse ore sono arrivate puntuali le tasse da pagare sui due immobili di sua proprietà bloccati dal contenzioso. E non è mica solo una questione di tasse. Il signor Costa non può neppure affittare i 200 metri quadri del capannone finito nell’asse del piano Mar, perché in giro – e questo è comprensibile – non c’è nessuno disposto a investire tempo e soldi per una struttura che domattina potrebbe essere abbattuta per fare spazio al cantiere. Costa è in contatto costante con l’assessore cittadino alla viabilità, Andrea Zonta, come lo era con il suo predecessore Andrea Viero, e proprio all’Amministrazione di Nicola Finco arriva il suo appello perché questa situazione kafkiana si sblocchi. – Intervistati CARLO COSTA (Espropriato piano Mar) (Servizio di Ferdinando Garavello)
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