22/05/2025 BASSANO DEL GRAPPA – Sul caso del sondaggio choc esploso quasi due settimane fa, anche alcuni docenti hanno preso carta e penna per esprimere la propria posizione || Sono i docenti del Liceo “J. Da Ponte” di Bassano a rivolgersi con una lettera aperta alla comunità scolastica, alla città di Bassano del Grappa e all’intera società civile. Il macabro sondaggio apparso in una chat privata di studenti ha suscitato inizialmente incredulità, seguita da sdegno e condanna del gesto. E la lettera di scuse del ragazzo autore del sondaggio viene definita un primo passo verso la consapevolezza e la responsabilità. Quanto accaduto fa riflettere, – scrivono i professori – a partire dal linguaggio utilizzato (“chi meritava di più la morte”), linguaggio rappresentativo di un miope maschilismo purtroppo ancora diffuso, che svilisce anche la dignità di chi lo usa. La terribile realtà dei femminicidi viene così percepita in modo distorto e superficiale, svuotata del suo dramma umano. Significa – prosegue la lettera – trattare la sofferenza come fosse finzione, come se la morte fosse un contenuto da spettacolarizzare in un gioco privo di conseguenze reali. Un simile comportamento rivela una profonda mancanza di consapevolezza, riflessione, empatia e umanità.I docenti del Da Ponte sottolineano che sulla violenza di genere, citata anche in uno striscione apparso nei giorni scorsi, ci sono sensibilità e attenzione da parte di allievi e allieve, anche grazie alle azioni di sensibilizzazione e discussione messe in atto dalla scuola.Evidentemente ciò non basta – si legge – , occorre fare di più e dedicare ancora molto tempo ed energie all’educazione affettiva e a stimolare la crescita emotiva, per smantellare i pregiudizi che alimentano la discriminazione e la violenza, anche verbale. E il riferimento è anche alle parole di odio e agli attacchi apparsi sui social nel commentare la vicenda. Per questo ai giovani viene chiesto di usare la propria intelligenza, anche quando utilizzano i mezzi di comunicazione digitale.Gli insegnanti si pongo a fianco dei genitori nel mostrare con l’esempio che di fronte a ciò che è sbagliato non si deve tacere. (Servizio di Mirco Cavallin)
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