17/07/2025 BASSANO DEL GRAPPA – Il settore del vino può subire contraccolpi importanti dai dazi americani. Al momento c’è una frenata delle esportazioni, ma le merci potrebbero anche cambiare direzione. || Puntare sulla qualità del lavoro e del prodotto finale è la parola d’ordine dei produttori italiani, siano essi del settore manifatturiero, industriale o agroalimentare. Ad una settimana dall’annuncio dei dazi al 30% da parte degli Stati Uniti all’Unione Europea si attendono le decisioni dei politici e si resta alla finestra.L’Italia nel 2024 ha esportato merce negli Usa per 76 miliardi di dollari, importandone per 32 miliardi. I dazi pensati da Trump servono per coprire la differenza. Un terzo del totale sono macchinari e prodotti farmaceutici, l’agroalimentare pesa appena il 6%.Ma c’è un effetto domino che i dazi potrebbero generare, come sta già succedendo in tutto il Nord America. I consumatori canadesi già si stanno rientando su vini non statunitensi.Diversificare i mercati è allora l’altra parola chiave, tanto quanto mantenere il livello qualitativo della produzione. – Intervistati MIRKO GOTTARDI (Viticoltore) (Servizio di Mirco Cavallin)


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