13/12/2025 ROSSANO VENETO – Un’indagine lunga mesi, fatta di appostamenti, video e controlli serrati. La Guardia di Finanza ipotizza un sistema rodato di sottrazione di gasolio e sostituzione con olio industriale. Ma ora la Cassazione cambia lo scenario del maxi sequestro. || Nuovi sviluppi nella clamorosa inchiesta sul gruppo Dissegna. Anche gli autisti sono finiti sotto inchiesta assieme al titolare Andrea Dissegna di 47 anni. È una ricostruzione dettagliata quella che emerge dall’inchiesta della Guardia di Finanza sul deposito di Rossano Veneto riconducibile al gruppo Dissegna. Per mesi i militari hanno monitorato l’area con appostamenti, riprese video e controlli mirati, ipotizzando l’esistenza di un meccanismo ben organizzato. Secondo gli investigatori, dalle autocisterne cariche di gasolio destinato regolarmente a clienti e distributori, una parte del carburante sarebbe stata prelevata e sostituita con olio industriale, proveniente da un’azienda di Camisano Vicentino. Un’operazione che avrebbe consentito di far risultare formalmente regolari le consegne, alterandone però il contenuto reale. Il gasolio sottratto non sarebbe sparito: secondo la Finanza veniva accumulato in grandi cubi, documentati dalle immagini dell’inchiesta che vi mostriamo, e poi rivenduto attraverso canali paralleli, fuori dai circuiti ufficiali. Una “beffa”, così viene definita dagli investigatori, che avrebbe consentito di eludere il pagamento delle accise.Da qui il maxi sequestro scattato a fine aprile: un’area di sosta, circa 4 mila litri di carburante, 27 mila euro in contanti, quattro orologi Rolex e una trentina di mezzi pesanti, per un valore complessivo superiore ai due milioni di euro, a fronte di una presunta evasione di accisa stimata in circa 50 mila euro. Sequestro annullato dalla Cassazione che adesso sarà rivalutato da altri giudici del Tribunale lagunare. Per questi fatti è indagato Andrea Dissegna, chiamato a rispondere – secondo l’accusa – di autoriciclaggio, tentativo e falso ideologico. Sotto inchiesta anche alcuni autisti, ritenuti presunti complici. Dalle indagini emerge che da ogni autocisterna di circa 36 mila litri sarebbero stati travasati mille litri di gasolio, appunto un cubo, sostituiti con olio industriale a basso costo. Un’inchie (Servizio di Ivano Tolettini)


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