18/08/2022 BASSANO DEL GRAPPA – Il vicepresidente del consiglio regionale Nicola Finco ha lanciato alcune interessanti proposte per risolvere il problema del neurologo telefonico all’Ulss7, ma nessuno gli ha risposto. E il consigliere porta tutto in Regione con un’interrogazione || Un prestito di specialisti fra aziende sanitarie confinanti e l’accorpamento della neurologia in un unico ospedale, in attesa di poter varare bandi mirati. Proposte semplici, subito realizzabili e in grado di eliminare rapidamente il neurologo telefonico che tanto spaventa gli utenti dell’Ulss7. Proposte che non sono state presentate dall’ultimo arrivato, ma dal vicepresidente del consiglio regionale del Veneto, Nicola Finco, per risolvere una situazione che in molti hanno definito paradossale. Eppure da fine luglio, quando il consigliere regionale di riferimento per il territorio ha lanciato la proposta ai nostri microfoni, nessuno ha ritenuto di rispondere dall’azienda sanitaria, dalla sanità regionale e neppure dalla Regione. Neanche un “no grazie”, neppure una mail come quella che l’Ulss ha inviato alla nostra redazione ammettendo in sostanza la carenza di neurologi. E allora che si fa? Si fa un’interrogazione alla giunta regionale, che in questi casi è piuttosto inusuale dato che un esponente della politica che governa la Regione – per di più un vicepresidente del consiglio regionale – costretto a mettere nero su bianco una domanda sulla sanità perché nessuno gli dà bada è cosa rara. Rara, ma non nuova dato che lo stesso Finco è stato costretto ad andare per vie ufficiali per ottenere risposte su temi dell’Ulss pedemontana, vedi la senologia spostata a Santorso alla faccia delle schede regionali, oppure gli straordinari non pagati a infermieri e operatori. C’è solo da sperare a questo punto che la risposta arrivi in tempi rapidi. Risposte che il territorio aspetta da tempo, ora che il silenzio sull’Ulss7 non è più un’opzione. Anche i nostri microfoni sono sempre aperti per tutti. (Servizio di Ferdinando Garavello)