13/07/2024 CAMPO SAN MARTINO – Capolavori italiani e veneti al Louvre. Tra questi le “Nozze di Cana” di Paolo Veronese di cui il consigliere regionale della lista Zaia Luciano Sandonà chiede la restituzione in occasione del 14 luglio. Per questo ha scirtto una lettera al presidente Macron. || Il momento “c’est difficile” per il presidente francese Macron alle prese con il risiko della formazione del nuovo governo. Non sarà quindi il primo punto nella sua agenda, ma prima o poi, una risposta istituzionale dovrà darla alla lettera inviata all’Eliseo dal consigliere regionale Luciano Sandonà, Lista Zaia, presidente della prima commissione a Palazzo Ferro Fini. Nella missiva Sandonà chiede, con appassionato fervore, la restituzione a Venezia de “Le nozze di Cana”, il telero dipinto nel 1563 dal pittore Paolo Caliari detto il Veronese fino al 1797, anno delle terribili spoliazioni napoleoniche, meravigliosamente conservato nel refettorio benedettino dell’Isola di San Giorgio a Venezia e adesso esposto, come molti altri capolavori italiani al Louvre. Per i 65 metri quadrati di pittura ad olio con oltre 120 figure rappresentate si spese nell’Ottocento anche Antonio Canova, artista veneto amato dalle corti europee. A nulla valsero allora i suoi sforzi. La tela era stata oggetto di contendere, Napoleone sconfitto ed esiliato, anche durante il Congresso di Vienna ma venne trattenuta in Francia perché dichiarata in stato troppo precario per affrontare il viaggio di ritorno dato che per essere trasportata da Venezia a Parigi, la tela era stata smontata e tagliata in sette pezzi. – Intervistati LUCIANO SANDONA’ (Consigliere Regionale Lista Zaia) (Servizio di Chiara Gaiani)
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