22/07/2025 FONTANIVA – La morte di Fatos Cenaj, l’ex agente di polizia penitenziaria albanese, ucciso a Fontaniva. Le indagini proseguono e cresce l’ipotesi che si possa essere trattato di un’esecuzione. || Un sicario freddo e attento che potrebbe avere usato un revolver per non lasciare tracce o potrebbe avere raccolto il bossolo appena sparato. Si fa strada l’ipotesi che sia stata un’esecuzione a causare la morte di Fatos Cenaj, il 58enne ex agente penitenziario di origine albanese, ucciso l’8 giugno scorso in via Case Basse a Fontaniva. Era domenica mattina e come al solito, l’uomo stava raggiungendo il maneggio dove lavorava sul suo triciclo. Qualcuno avrebbe sentito uno sparo, di sicuro l’uomo è stato trovato a terra da due guardiacaccia che lo hanno trovato agonizzante e gli hanno prestato i primi soccorsi. In ospedale a Padova la scoperta che le ferite gravissime erano state causate da un colpo di pistola che lo aveva raggiuntoall’orecchio sinistro. Dopo quattro giorni di agonia, l’uomo era morto. Le indagini condotte dai carabinieri di Padova sono serrate: in un mese e mezzo sono stati interrogati una trentina di testimoni, la zona è stata setacciata anche con l’ausilio di droni. Tracce l’assassino della guardia giurata albanese per ora non ne avrebbe lasciate. Viveva da due anni a Fontaniva con la famiglia Fatos Cenaj. Una persona tranquilla a detta di quanti lo conoscevano che si stava lentamente integrando. Adesso si attendono gli esiti della perizia balistica e degli accertamenti condotti dal Ris di Parma. Nel frattempo la morte del 58enne resta un giallo. (Servizio di Chiara Gaiani)


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