10/04/2022 VICENZA – Crisi energetica: molte aziende calano la produzione. Le quotazioni altalenanti delle materie prime mettono a rischio i preventivi e gli appalti. A rischio i lavori pubblici, anche quelli finanziati coi fondi del Pnrr. || Crisi economica, crisi energetica. Quella che stiamo vivendo è una crisi peggiore di quella pandemica, perchè colpisce tutti i settori, indistintamente. I costi aumentano, le vendite calano, c’è carenza di materie prime: molte aziende del vicentino hanno già ridotto la produzione.Costa di più produrre che stare fermi: un meccanismo pericolosissimo perchè la disoccupazione ha dei costi sociali altissimi. Per di più gli scambi economici in tempi di guerra sono danneggiati: nel vicentino l’export con Ucraina e Russia vale 530 milioni di euro: le sanzioni imposte a Mosca vanno compensate, altrimenti il danno viene pagato anche dalle nostre aziende, e questo è masochismo economico.Soluzioni strutturali il Governo ancora non ne ha trovate: prevede sconti e ristori temporanei sui carburanti, che non sono in linea con la previsione di prezzi alti sul mercato energetico, per un tempo prolungato.L’intervento del Governo non è risolutivo ed è temporaneo: insomma, le aziende non sono nelle condizioni di prevedere i costi che dovranno affrontare in prosepttiva e questo rischia di bloccare anche il sistema degli appalti. – Intervistati SIMONE CIAMPOLI (Direttore Coldiretti Vicenza), GIANLUCA CAVION (Presidente Confartigianato Vicenza) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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