08/11/2022 BASSANO DEL GRAPPA – Prima del doppio progetto che potrebbe portare capannoni, asfalto e cemento sulle campagne di San Lazzaro era già stato varato e finanziato un piano da 20 milioni di euro del consorzio di bonifica Brenta. E ora, che si fa? || La doppia proposta che potrebbe portare capannoni, asfalto e cemento fra San Lazzaro e la strada Pedemontana non è l’unico progetto che interessa quel lembo di campagna bassanese. Da anni, infatti, sull’intera area grava un maxi piano del Consorzio di Bonifica Brenta per la costruzione di un immenso impianto pluvirriguo pensato e progettato per implementare l’uso della risorsa idrica nella campagna di Bassano, Rosà e Cartigliano. Se ne parla da qualche anno, a dire il vero. Addirittura dal 2019, quando l’onorevole Germano Racchella si era speso per un finanziamento di 20 milioni di euro proprio per questo importante piano, in grado di dare nuova linfa – pardon, acqua – al comparto primario del territorio già alle prese con i cambiamenti climatici. Di recente lo stesso consorzio di bonifica ha presentato ufficialmente il primo lotto di questo piano, ufficializzando lo stanziamento dei primi 8 milioni di euro e raccogliendo a Rosà tutti gli attori di questo fondamentale passaggio. A guardar bene il calendario la presentazione del progetto pluvirriguo, che interessa anche le campagne di San Lazzaro, è arrivata quasi un mese prima della prima assemblea del quartiere nella quale è stato scoperchiato il proverbiale vaso di pandora del doppio progetto di Riva Bianca e Rambolina. A questo punto vien da chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina, o fuor di metafora se ci sia una sorta di prelazione su quel terreno che d’improvviso è al centro dell’attenzione cittadina e non solo. Secondo alcune fonti pare che il progetto pluvirriguo possa essere messo in secondo piano dal doppio insediamento il cui procedimento è iniziato in conferenza dei servizi solo qualche giorno fa. Ma altre fonti confermano che sarebbe un peccato perdere una gamba del piano d’irrigazione ancora prima della partenza, e confermerebbe una linea di pensiero che privilegia i capannoni invece dell’agricoltura. (Servizio di Ferdinando Garavello)


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