12/06/2023 VENEZIA – Le opere inaugurate, i rapporti con il mondo imprenditoriale e finanziario, l’amicizia con Giancarlo Galan. E poi l’alluvione, l’acqua granda, l’addio a Ennio Doris, tanti i momenti in cui Silvio Berlusconi è stato presente in Veneto negli ultimi vent’anni. || Il 14 maggio del 2003, insieme all’allora presidente della Regione Giancarlo Galan e al patriarca Angelo Scola, Silvio Berlusconi è in laguna per l’avvio dei lavori di costruzione del sistema di paratie mobili progettato per salvare Venezia, il Mose. La prima, simbolica pietra porta il suo nome, negli anni del suo secondo e più longevo governo. Nulla in quella giornata di sorrisi e strette di mano fa presagire la dirompente inchiesta per corruzione del 2014 Berlusconi e il Veneto, Forza Italia e il Veneto, un legame trentennale che ha visto il leader azzurro ritornare a più riprese nel territorio per opere o eventi che ne hanno segnato la storia, ma anche per lo stretto rapporto col Doge Galan, di cui presenzia, a villa Rodella, a compleanno e matrimonio. Febbraio 2009, a Mogliano si inaugura il Passante di Mestre, opera viaria discussa e allo stesso tempo attesa, targata Galan e Chisso, che risolve il nodo delle lunghe code all’innesto dell’A27 in tangenziale. Dagli applausi alle contestazioni: è il 2010, l’alluvione mette in ginocchio Verona, Vicenza e Padova, e proprio nella città del Santo, alla guida del suo quarto e ultimo governo, viene contestato insieme al capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Polarizza il mondo imprenditoriale veneto, il Cavaliere, che nel 2013 sceglie per il tour elettorale la Maschio Gaspardo. Rimangono negli annali le battute a sfondo sessuale fatto nei confronti di un’impiegata della Green Power, a Mirano. E’ al fianco del governatore Luca Zaia e del sindaco Luigi Brugnaro, nel novembre 2019, in una Venezia flagellata dall’acqua granda. Già 82enne, non si tira indietro dal visitare piazza San Marco allagata. E’ un silenzio doloroso e carico di significato, invece, quello in cui Berlusconi, accanto a Marta Fascina, assiste ai funerali dell’amico Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum, nella chiesa parrocchiale di Tombolo. La sensazione è quella di una pagina di storia imprenditoriale e personale che si chiude per sempre e p (Servizio di Lina Paronetto)


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